Crooner impacciato, cantante beat nostalgico, un incrocio improbabile tra Elio e Mal dei Primitives, un mix surreale tra gli Smiths e gli Squallor, tra Christian, i Santo California, i Dik Dik, Le Orme e Raffaella Carrà, Ruggero de I Timidi è il figlio illegittimo di una relazione tra un’orchestra di fine anni ‘50 ed il grande Freak Antoni: insomma, un neomelodico colto (in fallo), con la vocazione al demenziale raffinato (ma non diteglielo che si offende). Ruggero è un cocktail perfetto che mescola modernità e sano vintage: è il cantante da night che mancava in questi anni.
Come Jovanotti, Ruggero è “timido ma l’amore gli dà coraggio”. Ed è proprio l’amore, in tutte le sue forme, che spinge Ruggero ad affrontare il palco e i fans: la timidezza è un muro da abbattere a suon di musica. Ma oltre alla timidezza, Ruggero rompe qualcos’altro: i tabù. E lo fa con canzoni che vanno dritte al sodo e che sono diventate dei veri e propri inni, sia dal vivo che con migliaia (ormai milioni) di visualizzazioni su YouTube (“Timidamente Io”, “Pensiero Intrigante”, “Notte Romantica”, “Padre e Figlio”).
“Ci mettiamo altro testo qui? Ci starebbe bene.”
“Secondo me basta così che sull’internet la gente non ha tanto tempo da perdere a leggere”
“Ok”